Vicenza è un comune di oltre 100 mila abitanti, capoluogo dell’omonima provincia in Veneto.
Simbolo della città è la Basilica Palladiana, che domina Piazza dei Signori, dichiarata, insieme ad altri monumenti palladiani, patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.
Il centro storico conserva numerose bellezze artistiche, legate in modo particolare alla figura di Andrea Palladio. Ricco di cupole e palazzi rinascimentali, è caratterizzato dai numerosi laboratori di oreficeria, che rendono Vicenza famosa in tutto il mondo e dalle piccole osterie, dove si possono degustare i piatti della cucina tipica.
Fuori dal centro l’operosità vicentina risalta nei preziosi vini dei Colli Berici e nella splendida cornice di borghi, eremi e ville palladiane, che gia 500 anni fa erano vere e proprie aziende capaci di coniugare arte e produttività.
Piazza dei Signori, piazza elegante e solenne, è il luogo di ritrovo dei vicentini. Dominata dalla Basilica Palladiana, deve il suo nome ai palazzi rappresentativi della Signoria di Venezia che governò la città. A ricordare quel periodo rimangono due colonne, una sormontata da un leone alato con il libro aperto in segno di pace, l’altra dalla statua del redentore e la Loggia del Capitanio, realizzata tra il 1571 e il 1572 da Andrea Palladio.
Basilica Palladiana, nota anche come Palazzo della Ragione, è stata costruita a metà del XV secolo in stile gotico. Un secolo più tardi Andrea Palladio traformò completamente l’edificio ricoprendolo con due ordini di logge sovrapposte, doriche e ioniche, in pietra bianca. Lo stesso elemento si ritrova anche nella balaustra sopra i loggiati, decorata da 23 statue, dalla quale si può ammirare un bel panorama sulla città e sui Colli Berici. Salendo le due scalinate si giunge al primo piano dove è presente l’ampio salone, lungo 52 metri e alto 25, caratterizzato dalla copertura a carena di nave, che ospita mostre ed eventi.
Torre Civica, situata accanto alla Basilica Palladiana, alta 82 metri, è stata innalzata nel XII secolo e rialzata più volte successivamente. Nel 1378, vi è stato installato dal comune il primo orologio meccanico a uso pubblico. Di fianco alla torre sono presenti infine i tre corpi del Palazzo del Podestà, il più antico risalente al XII secolo.
Corso Palladio, la principale via pedonale che attraversa la città. Partendo da Piazza Castello il percorso è ricco di scorci caratteristici, oltre che di bellissimi palazzi e di vetrine griffate.
Teatro Olimpico, il teatro coperto in muratura più antico del mondo, progettato dal Palladio e completato nel 1580 dal figlio e da Vincenzo Scamozzi. Ubicato all’interno del duecentesco Castel San Pietro, è caratterizzato da una gradinata di forma ellittica cinta da un colonnato, da un maestoso proscenio con le forme di un palazzo in legno e da stucchi su cui si affaccia una folla di 95 statue. L’elemento principale è sicuramente la scenografia, disegnata da Vincenzo Scamozzi in occasione dell’inaugurazione del teatro nel 1585. La scena fissa raffigura le sette vie di Tebe e rappresenta un capolavoro della prospettiva: osservando infatti le strade dalle cinque aperture del proscenio sembrano lunghissime, ma in realtà per percorrerle sono sufficienti solo 15 passi.
Palazzo Chiericati, sontuoso palazzo progettato dal Palladio, è stato costruito tra il 1550 e la fine del ‘600 rivoluzionando i consueti canoni architettonici. Al piano terra presenta un portico trabeato di ordine dorico, mentre al primo piano diverse logge racchiudono il corpo centrale, illuminato da cinque finestre decorate da colonne ioniche. Dal 1885 il palazzo ospita la Pinacoteca Civica, con opere che spaziano dal XIV al XX secolo.
Chiesa di Santa Corona, il primo tempio cittadino, luogo di culto e di fede, ma anche prezioso custode di arte sacra. La chiesa è stata costruita dai domenicani tra il 1260 e il 1270 per custodire la Sacra Spina, donata dal re di Francia Luigi IX al vescovo vicentino Bartolomeo da Breganze. L’interno in stile romanico-gotico presenta un profondo presbitero e ospita numerose opere pittoriche.
Duomo, costruito alla fine del XIII secolo, presenta oggi forme tardogotiche risalenti al 1430. È costituito da una facciata a marmi policromi, da una semplice cupola a lanterna e da un campanile con forme romaniche, mentre l’interno è quasi interamente decorato con opere di maestranze venete.
Santuario di Monte Berico, il principale luogo di culto della città. Progettato alla fine del Seicento da Giacomo Borella, è caratterizzato esternamente da tre identiche facciate barocche decorate con statue e da un campanile risalente al 1825, mentre all’interno custodisce capolavori di arte e devozione. Per raggiungerlo è possibile percorrere la strada dei portici settecenteschi che dal piazzale di Santa Libera sale fino alla spianata antistante la basilica, spettacolare balcone naturale sul centro storico e sul Massiccio del Grappa.
Villa Valmarana ai Nani, caratterizzata da un’architettura tipica delle residenze di campagna, si affaccia sui Colli Berici e sulla romantica Valletta del Silenzio. La villa è costiuita da tre corpi separati tra loro: la Palazzina, con gli affreschi di Giambattista Tiepolo, la Foresteria, affrescata da Giandomenico Tiepolo e la Scuderia.
Villa La Rotonda, la più celebre tra le ville palladiane, costruita a partire dal 1566 dal Palladio e terminata dal suo allievo Vincenzo Scamozzi. Situata in cima a un poggio il progetto è quello di una villa-tempio in cui si combinano forme geometriche pressoché perfette: quattro identiche facciate con scale e colonnati sormontate da una cupola sferica ispirata al Pantheon romano. L’interno è costituito da un salone affrescato e da stanze decorate con stucchi e camini.
Padova è un comune di oltre 200 mila abitanti, capoluogo dell’omonima provincia in Veneto.
Conosciuta anche come la Città del Santo in onore di Sant’Antonio, presenta un mix di contrasti che la rendono unica, con la goliardica vita studentesca che convive con la cortesia dei quartieri signorili.
I chilometri di portici, i vicoli del centro storico, le piazze, tra le quali le famose Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta e i mercati nascondono numerosi gioielli artistici, che formano un patrimonio degno di una grande città d’arte.
Basilica di Sant’Antonio, il simbolo di Padova. Costruita a partire dal 1232 e terminata nel 1310, è stata continuamente arricchita e rimaneggiata nei secoli successivi. L’imponente edificio, lungo 115 metri e largo 55, presenta un insieme di stili eterogenei: la facciata romanica si contrappone all’aspetto bizantineggiante delle otto cupole, mentre i campanili esotici sembrano presi in prestito da una moschea. L’interno, con la sua penombra, è ricco di decorazioni e degli atti di fede dei milioni di pellegrini che visitano la basilica. I due ambienti princiali sono la Cappella del Tesoro, uno scrigno barocco che custodisce le più venerate reliquie di Sant’Antonio e la Cappella dell’Arca del Santo, dove un’arca di marmo verde custodisce le spoglie del Santo.
Cappella degli Scrovegni, il capolavoro di Giotto. 900 metri quadri di superficie dipinta in cui spiccano le note blu degli sfondi e del cielo stellato della volta su cui luccicano più di quattrocento stelle dorate. Il tema del ciclo di affreschi è quello della salvezza, partendo dall’apparizione di Dio fino al Giudizio Universale.
Piazza delle Erbe, caratterizzata dalle vivaci e colorate bancarelle del mercato, vi si affacciano il Palazzo della Ragione a nord, il Palazzo del Municipio a est e il Palazzo delle Debite, ex prigione per debitori insolventi, a ovest, mentre i portici del lato meridionale la delimitano dal Ghetto.
Palazzo della Ragione, edificato nel 1218, solo nel 1309, grazie all’intervento di Giovanni degli Eremitani, è stato dotato della caratteristica copertura e delle logge sui lati settentrionali e meridionali. L’elemento più importante è il maestoso salone, lungo 81 metri e largo 27, amplificato dal soffitto ligneo alto 27 metri. L’interno è decorato da uno straordinario ciclo di affreschi sull’astrologia, ben 217 metri lineari di superficie interamente dipinta.
Piazza dei Signori, il salotto della città, meta obbligata per i padovani e non. Sulla piazza si affacciano il Palazzo del Capitanio con la Torre dell’Orologio, la Loggia del Consiglio e la Chiesa di San Clemente.
Duomo, completato nel 1754 presenta esternamente un aspetto modesto senza slanci architettonici, tanto che per scovare il suo lato migliore bisogna spostarsi sul retro, dove l’intreccio tra le absidi, la cupola e il campanile gli conferisce un carattere più monumentale. L’interno, sobrio e luminoso, è a croce latina e conserva opere di elevato interesse artistico. Di fianco al Duomo sorge il Battistero che, nonostante la semplicità degli esterni, cela importanti testimonianze dell’arte trecentesca
Prato della Valle, con i suoi 88.620 metri quadrati è una della piazze più vaste d’Italia. L’aspetto attuale risale al 1775 quando Andrea Memmo trasformò la depressione centrale nell’Isola Memmia, la circondò con la Canaletta, un canale ellittico che provvede al drenaggio delle acque e la collegò al resto del prato attraverso quattro ponti eretti in corrispondenza degli assi dell’ellisse. Nei decenni seguenti i bordi del canale vennero popolati con statue e l’isola venne trasformata in un giardino galleggiante, diventando un luogo dove ospitare feste e mercati o dove passeggiare all’ombra degli alberi.
Bassano del Grappa è un comune di oltre 40 mila abitanti in provincia di Vicenza in Veneto.
Città dell’asparago bianco della grappa e della ceramica, il suo simbolo è il celeberrimo Ponte Vecchio da dove, con un solo colpo d’occhio, si può ammirare l’essenza della cittadina: l’acqua, quella del Fiume Brenta e la roccia, quella sacra del Massiccio del Grappa, con le sue dolorose memorie della Grande Guerra.
Ponte degli Alpini, considerato uno dei luoghi più romantici d’Italia, presenta ancora l’antica struttura in legno che ripete quella progettata dal Palladio nel 1569, con piloni triangolari allineati a filo d’acqua e un colonnato tuscanico a sostegno della copertura. A nord del ponte si trova il Museo degli Alpini, che raccoglie cimeli, fotografie e reperti della guerra sul Grappa.
Palazzo Sturm, dimora patrizia del XVIII secolo affacciata sul Brenta, presenta un pronao ionico all’ingresso e stanze decorate da stucchi in stile rococò all’interno. Oggi ospita il Museo della Ceramica, che custodisce i pezzi più preziosi della produzione bassanese dal Seicento ad oggi e il Museo Remondini, che racconta l’avventura industriale di quella che nel Settecento era considerata la maggior casa editrice italiana.
Piazza Libertà, centro nodale di Bassano, caratterizzata da edifici porticati, vi si affacciano la Chiesa di San Giovanni Battista e la Loggia del Comune.
Viale dei Martiri, caratterizzato dalla schiera ordinata di lecci a ricordo del tragico rastrellamento di partigiani nel Massiccio del Grappa del settembre 1944 che portò all’impiccagione di 31 giovani agli alberi di Viale XX Settembre, rinominato da allora Viale dei Martiri. Percorrendo il viale si può ammirare un bel panorama sulla valle del Brenta.
Marostica è un comune di circa 14 mila abitanti in provincia di Vicenza, situato non lontano da Bassano del Grappa.
Il piccolo centro conserva ancora le antiche mura che si arrampicano sul Monte Pausolino, sulla cui sommità sorge il castello superiore. A valle il borgo quadrato è disegnato secondo uno schema scaligero e ha il suo centro nella Piazza degli Scacchi, sorvegliata dal castello inferiore, dove sorge la famosa scacchiera che ogni due anni ospita la partita con pedine viventi.
Il Massiccio del Grappa segna il confine settentrionale della provincia di Treviso, proseguendo poi a est nella provincia di Vicenza e a ovest in quella di Belluno.
Luogo della memoria delle due guerre, in alcune aree, tra cui quella del Col Campeggia, sono ancora visibili trincee, gallerie e osservatori sapientemente restaurati nel tempo.
Sulla Cima Grappa, il punto più alto, sorge il Sacrario Militare, raggiungibile percorrendo una lunga strada panoramica a tornanti che attraversa minuscoli centri abitati.